2007/06/29

CONSIGLIO COMUNALE 28 GIUGNO 2007


CONSIGLIO COMUNALE 28 GIUGNO 2007

Pochi punti all'OdG quasi tutti di prassi e routine, ad eccezione di quelli dedicati a:
7) modifiche al regolamento della commissione comunale per le pari opportunità;
8) modifica dell'art. 31 c. 1 dello statuto comunale concernente la composizione della giunta comunale.



Unica nota di "colore" ... la neo Sindaco Francesca Metri (nella foto a destra mentre esprime il suo voto alle ultime elezioni amministrative) ha comunicato ai consiglieri e alla cittadinanza che il gruppo "un futuro comune" (minoranza di centrosinistra) si è scisso dando vita ad un'altro gruppo autonomo denominato "democratico per la libertà" rappresentato dall'ex vice Sindaca della passata legislatura Anna Maria Galassi (nella foto a sinistra)... (alchimie e misteri del futuro Partito democratico).



Con il punto 7
la maggioranza ha proposto di eliminare il gettone di presenza per le componenti della commissione comunale per le pari opportunità «al fine del contenimento della spesa corrente ...»

Isabella Leoni (nella foto a destra mentre esprime il suo voto alle ultime elezioni amministrative), consigliere di opposizione, per la lista civica Partecipazione Democratica, ha dichiarato il suo voto contrario con questa motivazione:

«Abbiamo preso contatti con la Consigliera Provinciale di Parità Eva Carbonari e la Presidente del Consiglio Provinciale Bruna Baravelli, le quali hanno espresso il loro disappunto riguardo alla proposta di eliminazione del gettone di presenza della Commissione Pari Opportunità, perché "la prima discriminazione sarebbe quella di valutare come di livello inferiore una Commissione rispetto ad altre”.
Va peraltro sottolineato che le componenti della Commissione delle Pari Opportunità del Comune di Forlì e le componenti della Commissione Provinciale delle Pari Opportunità ricevono il gettone di presenza.
La Commissione, istituita lo scorso anno, ha svolto circa dieci riunioni e le componenti non hanno tuttora ricevuto il gettone di presenza.
Ritengo che, più che concentrarsi sulla riduzione delle spese per il funzionamento di questa Commissione, occorra ottimizzare il lavoro che può essere svolto al suo interno, importante anche per facilitare l’integrazione dei numerosi cittadini/e stranieri/e residenti nel nostro Comune. Certamente vanno richieste garanzie in merito alla qualità degli interventi realizzati da questa Commissione (ma credo che questo valga per QUALSIASI COMMISSIONE!).
Faccio presente che:
- ogni anno vengono condivisi con l’Istituto Comprensivo progetti sulle Pari opportunità che vengono esposti in serate interculturali nella Biblioteca Comunale;
- che gli alunni delle classi terze e della Primaria partecipano ogni anno al Concorso Provinciale per le Pari Opportunità.
Richiedo che nella istituzione della nuova Commissione, ad oggi composta da dieci donne, possa essere considerato al momento della valutazione delle domande l’inserimento preferenziale di almeno due donne straniere.»

Il punto 8 è stato ritirato durante la seduta consiliare indicando un ripensamento in attesa di una ipotetica nuova legge sull'ordinamento degli enti locali (????) e perché hanno trovato il nostro Statuto comunale carente nella regolamentazione delle prassi da adottare nell'azione amministrativa ....

Nei giorni scorsi comunque, al di là delle motivazioni "formali" del ritiro del punto all'OdG, sulla "carta stampata" erano usciti una serie di articoli in cui la maggioranza dichiarava che avrebbe modificato lo Statuto per aumentare da 4 a 6 gli assessori comunali (leggi spartizione delle poltrone) senza aumentare i costi correnti del Comune «stiamo ancora valutando se ridurre i compensi o ridistribuire tali somme»

Isabella Leoni ha comunque ribadito:
«Avevo preparato il mio intervento rispetto alla modifica di un punto dello Statuto Comunale inerente il numero delle cariche da distribuire in seno all’Amministrazione Comunale, con il conseguente aumento del numero degli Assessori. Prendo atto con soddisfazione, e parlo a nome mio e di tutto il gruppo della lista civica “Partecipazione Democratica”, che la maggioranza ha fatto un passo indietro, ripensando che la prassi corretta da seguire sia quella dell’istituzione di una Commissione, incaricata della modifica generale allo Statuto.
Ritengo, comunque di dovere fare riflessioni in merito, proponendo innanzitutto come contributo uno stralcio del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 - Supplemento Ordinario n. 162 , articolo 6 - Statuti comunali e provinciali:

2. Lo statuto, nell'ambito dei principi fissati dal presente testo unico, stabilisce le norme fondamentali dell'organizzazione dell'ente e, in particolare, specifica le attribuzioni degli organi e le forme di garanzia e di partecipatone delle minoranze, i modi di esercizio della rappresentanza legale dell'ente, anche in giudizio . Lo Statuto stabilisce, altresì, i criteri generali in materia di organizzazione dell'ente, le forme di collaborazione fra comuni e province, della partecipatone popolare, del decentramento, dell'accesso dei cittadini, alle informazioni e ai procedimenti amministrativi , lo stemma e il gonfalone e quanto ulteriormente previsto dal presente testo unico.

3. Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.

Interessante appare questo punto:
4. Gli statuti sono deliberati dai rispettivi consigli con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione e' ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo statuto e' approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie.

Articolo 8 - Partecipazione popolare
1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.

2. Nel procedimento relativo, all'adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalita' stabilite dallo statuto, nell'osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241.

3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.

4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.

5. Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti.

In conclusione aggiungo un paio di argomenti sulla democrazia partecipativa tratti da statuti e regolamenti di alcuni comuni italiani:

Fra i principi fondamentali del Comune di SANTA MARIA LA LONGA (UD) si legge:
... parte integrante della Unione europea, è ente dotato di proprie potestà, rappresenta la comunità, ne cura gli interessi e ne promuove la valorizzazione, lo sviluppo sostenibile e il benessere psicofisico, nel rispetto della Costituzione della Repubblica italiana e dei valori di democrazia partecipativa, solidarietà e civile convivenza.
Il Comune, per quanto di sua competenza, valorizza e sostiene il carattere di autonomia e di autogoverno dell'Amministrazione e promuove le pratiche di democrazia partecipativa e di coinvolgimento diretto e attivo dei cittadini nella direzione di una forma autentica e reale di partecipazione alle decisioni dell'amministrazione e al bilancio comunale.

Sono molto molto molto molto interessanti:
- il Regolamento Comunale per l'attivazione della Democrazia Partecipativa del Comune di Loreto Aprutino (Provincia di Pescara Abruzzo)
- lo Statuto comunale di Zola Predosa

Se si legge il Nostro statuto comunale, non è mai citato il termine "democrazia”, ci si rende subito conto che forse siamo una Comunità "fuori dal Mondo"»

L'esposizione di Isabella è stata interrotta con disappunto da parte del capogruppo di maggioranza, così che non ha potuto completare il suo intervento che prevedeva fra l'altro due fuori tema flash, ma doverosi:
- Aggiornamento del sito web della nostra lista civica
- Consegna lista delle spese sostenute in campagna elettorale, comprensiva delle entrate (soldi che i componenti lista hanno sborsato di tasca propria) da parte della nostra lista civica.

f.to Claudio & Isabella

2007/06/25

PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 07/06/07

DISCORSO PRONUNCIATO DAL CONSIGLIERE DELLA LISTA CIVICA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA, ISABELLA LEONI, AL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 07/06/07

PUNTO PRIMO - Ringrazio coloro che hanno dato fiducia alla lista civica “Partecipazione democratica”: 339 (pari al 9,1%) è un numero magico, c’è chi dice che è un buon risultato, c’è chi pensa il contrario. Il nostro obiettivo primario è, certamente, quello di crescere, allargare il numero dei sostenitori sotto il comune obiettivo di restituire ai cittadini un ruolo primario nelle decisioni che verranno prese in Comune.

PUNTO SECONDO - Non si può non dire una battuta sul risultato elettorale, per qualche chiarimento. Appare evidente che il 27 e 28 maggio il centro-sinistra ha consegnato al centro-destra questo Comune in un piatto d’argento. Diamo un po’ di numeri: mentre nel 2002 Maurizio Fussi ottenne - con il 78/47% di votanti - un consenso attestabile sul 55%, nel 2007 William Sanzani - con 75,43% votanti (un calo del 3%) - ha ottenuto un 40% di consensi, con una diminuzione sostanziosa del 15%. Se sommiamo un - 25% di elettori che non sono andati a votare, con il 9% acquistato dalla nostra lista, il risultato della sconfitta sale a un 34% abbondante.
D’altro canto, non va trascurata la modesta crescita in termini assoluti del centro-destra che si è fregiata impropriamente del termine “lista civica”, pur essendo sostenuta dai partiti, e che ha compiuto una operazione di immagine sicuramente riuscita con la scelta vincente di Francesca Metri.

Tutto questo porta a alcune considerazioni:

- non è la lista civica che ha fatto perdere il centro-sinistra;

- i nostri elettori sono cittadini che in passato hanno votato sia il centro-sinistra sia il centro-destra o che non hanno votato;

- chi ha votato la nostra lista ha sì espresso un importante segnale di disagio, ma ha soprattutto apprezzato il nostro progetto, una proposta di trasparenza, confronto e dialogo continui, che mette in campo la partecipazione e non solo l’ascolto;

- la nostra lista non rappresenta un caso isolato, ma un fenomeno politico in rapida crescita lungo lo stivale, di dissenso generalizzato nei confronti dei partiti tradizionali, sordi alle istanze dei cittadini.

- Il nostro risultato, da alcuni ritenuto modesto, ci fa ovviamente riflettere e mette in causa vari fattori, quali gli esigui mezzi finanziari a nostra disposizione, il poco tempo per svolgere campagna elettorale dal giorno della nostra costituzione come lista civica e, non ultimo, il fatto che, per capire appieno il metodo della partecipazione democratica, bisogna praticarlo e apprenderlo. Per questo occorrono tempi più lunghi. Ora però abbiamo 5 anni di fronte a noi per far crescere e condividere con la gente il nostro progetto. E per di più con la forza di una rapprsentanza in questo consiglio.

PUNTO TERZO – Vorrei citare la canzoncina per bambini “Noi siamo piccoli, ma cresceremo”: ci prepariamo a compiere i passi che ci permetteranno di “diventare grandi”:

- creazione del sito http://partecipazione-democratica.org/ nel quale è già inserita la nostra storia, cioè “Chi siamo”, “Che cos’è la democrazia partecipativa”, le proposte per il territorio, un Forum. In questo spazio daremo informazioni su tutte le azioni che verranno intraprese nel Comune;

- creazione di una rete nazionale di liste civiche, collegamento con l’Associazione “Nuovi Municipi”; stiamo acquistando di ora in ora sostenitori dall’esterno, da liste civiche dell’Emilia e della Toscana;

- ri-attivazione dell’ascolto-confronto con i cittadini (ritorneremo tra la gente) anche attraverso quesiti per simulare la democrazia partecipativa su ogni scelta amministrativa, quindi sul Bilancio, sul Piano regolatore del Sindaco (POC);

QUARTO PUNTO – Con la maggioranza intendiamo da subito attivare un rapporto trasparente, improntato a una critica sempre costruttiva e senza pregiudiziali.
Altresì sarà importante per noi condividere con la minoranza di centro-sinistra obiettivi comuni.
Saremo comunque attenti e vigili sulle scelte intraprese, richiedendo da subito gli strumenti che possano facilitare l’avvicinamento dei cittadini al Comune, al fine di rendere possibile una reale condivisione delle scelte strategiche.
Per rendere praticabili forme di democrazia diretta dei cittadini è fondamentale per noi revisionare lo Statuto Comunale, alla cui modifica intendiamo partecipare in modo attivo e propositivo.
La modifica dello Statuto sarà il vero banco di prova su cui la comunità potrà valutare le reali intenzioni del nuovo consiglio comunale in materia di partecipazione democratica, potrà capire se quella parolina magica usata da tutti in campagna elettorale (“partecipazione”) era solo uno slogan per limitare l'emorragia di voti verso la lista civica o se davvero la lista civica, già in campagna elettorale, è riuscita a "contaminare" positivamente gli altri due schieramenti.
Noi abbiamo molte proposte in merito e le condivideremo non appena ci sarà offerta l'occasione.

QUINTO PUNTO - Nella prossima seduta renderemo pubbliche le spese che abbiamo sostenuto in campagna elettorale e invitiamo anche gli altri schieramenti a farlo.
Una puntualizzazione doverosa: il nome preciso della lista civica è:
“PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA” e non Democrazia partecipativa oppure Democratica partecipazione, come è strato scritto su qualche manifesto.

Grazie Un augurio di buon lavoro a tutti.

Castrocaro Terme, 07/06/2007
Il Consigliere della Lista civica
“Partecipazione democratica”
Isabella Leoni

2007/06/11

L'AUTOCRITICA DEL CENTRO-SINISTRA

Nei giorni scorsi , in concomitanza con l'insediamento della nuova maggioranza di centro-destra al Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, la lista di centro-sinistra ha affisso in giro per i nostri paesi un manifesto politico, che a differenza di quelli pre-elettorali lascia poco spazio all'immaginazione propagandistica a cui ci avevano abituati, ma al contrario con un'impostazione grafica "funerea" e, affidandosi ad un linguaggio scarno ed essenziale (dal nome della lista è stato addirittura depennato il nome del loro candidato sindaco lasciando in vita il solo slogan "un futuro comune"), nel "ringraziare gli elettori", mette al centro del discorso un'autocrtitica dal tono "straziante". La cosa migliore che noi della lista civica Partecipazione Democratica possiamo fare è riproporvi quel significativo passaggio così come è stato dattiloscritto senza nessun commento ...
«Sono stati sottovalutati i richiami di una parte del centro-sinistra ad un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle scelte importanti ed ammettiamo che le nostre valutazioni politiche si sono dimostrate errate. Abbiamo focalizzato l'attenzione su temi che noi ritenevamo di estrema importanza nelle strategie del territorio, non percependo che negli ultimi anni la richiesta di risolvere problematiche "più vicine" al cittadino era diventata forte»