2007/11/08

C.C. 25/10/2007 Intervento di ISABELLA LEONI al punto 5 dell'odg

C.C. 25/10/2007
Intervento di ISABELLA LEONI
relativo al punto 5 dell'odg:

Recesso dall’Istituto storico della provincia di Forlì-Cesena per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea


Notizie sull’Istituto richieste al dott. Roberto Balzani
L'Istituto possiede una biblioteca informatizzata, raccoglie materiale che riguarda non solo aspetti della Resistenza ma anche documenti relativi all’intero periodo bellico, raccolte in copia e/o originale di documenti che riguardano ad esempio la guardia nazionale della Repubblica di Salò, riguardano l’intera vicenda bellica, da qualunque parte provengano.
C ‘è una biblioteca schedata dell’antico circolo Mazzini di Forlì che risale all’800 che conserva opuscoli di tipo anarchico socialista e repubblicano.
Ci sono molti studenti che fanno tirocinio presso l'istituto.
Svolge un lavoro di formazione per insegnanti sulla metodologia storica, sulla ricostruzione di percorsi con documenti da un lato e dall’altra parte con l’integrazione di fonti orali e scritte.
La prevalenza l’Istituto la dà alle fonti scritte che hanno un valore probante maggiore, la parte relativa alla memoria orale va lasciata all’Anpi.
Trent'anni anni fa era un istituto più ideologizzato; oggi i tempi sono decisamente cambiati.
L’ultimo libro sponsorizzato dall’Istituto e dalla Provincia è un diario che raccoglie le memorie di Giorgio Mazzocchi, un partigiano che lavorava per il servizio segreto americano.
Se l'Istituto potesse avere maggiori finanziamenti, si potrebbe accedere alle carte che sono a Washington.
Notizie sull’Istituto richieste a Miro Flamini, segretario dell’Istituto.
La Biblioteca dell’Istituto è inserita nella rete delle biblioteche di Romagna, ha 22000 titoli di storia prevalentemente del ‘900.
Alcuni titoli li ha solo l'Istituto. La biblioteca è aperta al pubblico e prestano servizio giovani del servizio civile o tirocinanti universitari, ha un solo dipendente. E’ frequentata soprattutto da studenti che devono fare tesi di storia contemporanea e esami universitari.
L’archivio è consistente; raccoglie carte dei partigiani; anche formato da documenti reperiti nelle ricerche presso archivi alleati, si tratta soprattutto di documenti fotografici; l'Istituto fa parte di una rete, si avvale dell’Istituto romano, che ha fatto abbonamento per consultazione in internet degli archivi alleati. L'Istituto ha avuto donazioni da diversi sindacati dei lavoratori, dal PCI, da partigiani di varie tendenze. Può essere considerato uno degli archivi più consistenti della città.
Per quanto riguarda l’attività didattica, ha lavorato sui percorsi della memoria in collaborazione con 11 comuni dell’appennino e la Provincia. I docenti si avvalgono dell’istituto per la loro programmazione su percorsi storici riguardanti la valorizzazione del territorio intorno alla linea gotica. Questi progetti hanno come punti di riferimento Tavolicci, Pieve di Rivoschio, Casa Cornio a Modigliana-Tredozio. E’ stata pubblicata la guida intitolata “Luoghi e memorie”, reperibile presso il Comune di Forlì.
Coinvolge le scolaresche con progetti, ad esempio a maggio si organizza “Scuola di pace” a Tavolicci e in quella occasione gli studenti si preparano e accolgono visitatori. A Modigliana hanno realizzato un film sulla banda Corbari, a Rivoschio una mostra permanente sulla linea gotica. All’anno coinvolge circa 600 700 studenti fra scuole medie e superiori. Un’Istituto superiore di Cesena è intitolato a Iris Versari.
Per quanto riguarda le pubblicazioni più recenti, oltre al “Diario di Giorgio Mazzocchi”, in occasione dei 60 anni della Resistenza è uscito lo scorso anno “Storia e storiografia”, una riflessione su tutta la storiografia del ‘900, un bilancio di come storiografia ha trattato temi più caldi della storia contemporanea
E’ la prima volta che un’Amministrazione comunale decide di recedere dall’Istituto della Resistenza, è come chiamarsi fuori dalla Costituzione. Dal punto istituzionale non è corretto.

Non devo commentare affermazioni che si commentano da sole, il mondo della scuola e della cultura, molti cittadini sono rimasti sconcertati da questa decisione. Vorrei solo citare una frase di Sclavi tratta da “Arte di ascoltare e mondi possibili” per fare riflettere tutti sulla opportunità di modificare ora le posizioni assunte:

Quello che vedi dipende dal tuo punto di vista,
per vedere il tuo punto di vista
devi cambiare punto di vista.

Chiedo infine ai consiglieri di dare un segnale positivo e di devolvere il proprio gettone di presenza per il pagamento della quota annuale all’Istituto della Resistenza.

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