2007/12/27

Un futuro senza atomiche

Un futuro senza atomiche
Cominciamo subito.
1975: anno di ratifica da parte dell’Italia del Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
90: le testate nucleare di tipo B-61 presenti sul suolo italiano nei siti di Ghedi e di Aviano.
53: le organizzazioni (Reti, associazioni, media) che promuovono l’iniziativa di legge popolare
50.000: il numero minimo di firme da raccogliere per far discutere il testo in Parlamento.
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Segue:
- Lettera al Sindaco
- Messaggio di Tadatoshi Akiba, Sindaco di Hiroshima e Presidente di “Mayors for Peace”.
- Presentazione della proposta di Legge d'iniziativa popolare “Un futuro senza atomiche”.
- Bozza di Mozione da proporre al Consiglio Comunale.

Gentile Sindaco, avrà ormai saputo della Campagna “Un futuro senza atomiche”: si tratta di una proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. La raccolta firme è iniziata ufficialmente il 30 settembre a Ghedi (BS). I primi due firmatari sono stati i sindaci di Ghedi e di Aviano, le due località in cui, secondo un rapporto del febbraio 2005 dell’autorevole Natural Resources Defense Council (USA) sono attualmente ospitate 90 bombe atomiche del tipo B61 (www.nrdc.org/nuclear).

In uno degli ultimi discorsi da Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan usò la metafora del potente velivolo, in volo a grandissima velocità, ma senza pilota ai comandi. Si riferiva allo stallo attuale negli accordi internazionali sul disarmo e la non proliferazione nucleare: mentre le potenze nucleari insistono che si debba iniziare con la lotta alla proliferazione, tutti gli altri Stati del mondo esigono che siano in primo luogo gli Stati dotati di arsenali nucleari a rispettare i propri obblighi di arrivare al disarmo. In questa situazione, ognuno si aspetta che sia l’altro a fare il primo passo.

Ecco, noi chiediamo che sia l’Italia a fare questo primo passo, dando piena attuazione agli impegni che si è assunta con la ratifica del Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP) nel 1975: astenersi per sempre non solo dalla produzione delle armi nucleari, ma anche dal “riceverne il trasferimento da chicchessia” (art. 2 del Trattato). I Promotori della Campagna credono che un’azione dell’Italia in tal senso costituirebbe un importante fattore di riduzione delle tensioni internazionali.

Ricordiamo che non è solo l’Italia ad essere in violazione del TNP, ma anche Belgio (base di Kleine Brogel), Germania (base di Büchel), Turchia (base di Incirlik). Inoltre, esistono delle armi nucleari di proprietà statunitense anche in Gran Bretagna (nella base di Lakenheath). I due rami del parlamento belga nel 2005 hanno già votato (all’unanimità al Senato) una risoluzione che chiede al Governo belga di eliminare le atomiche dal loro territorio. Gli Stati europei non nucleari, eliminando le armi nucleari dal proprio territorio, diventerebbero interlocutori assai più credibili nei confronti dell’Iran e degli altri Paesi che vogliono pesare di più in ambito internazionale dotandosi di armi nucleari.

Tra i promotori della proposta di legge figurano associazioni, ong, riviste missionarie, reti di comitati, e due coordinamenti di Enti Locali. La Campagna, infatti, si caratterizza anche per una stretta collaborazione tra organismi di società civile e Amministrazioni locali. Il Sindaco di Hiroshima, presidente di Mayors for Peace, ha già indirizzato ai Sindaci italiani aderenti all’associazione un caloroso incoraggiamento a partecipare attivamente all’iniziativa.

Con questa lettera siamo a chiederLe di aderire e sostenere fattivamente la nostra Campagna, in particolare promuovendola tra i suoi cittadini, raccogliendo le firme in Comune, autorizzando i dipendenti comunali ad agire come autenticatori, presentando una Mozione in Consiglio Comunale a sostegno della Campagna. Saremmo anche lieti di partecipare, con qualche esperto, ad un' eventuale Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza.

In attesa di una sua cortese risposta, che auspichiamo positiva, cogliamo l’occasione per porgerLe un saluto di pace.
PROMOTORI: ACLI - ALTRECONOMIA - APRILE - ARCI - ARCI SERVIZIO CIVILE - ARCO IRIS TV - ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI - ASSOCIAZIONE ONG ITALIANE - ASSOPACE - BEATI I COSTRUTTORI DI PACE - BERRETTI BIANCHI - CAMPAGNA OSM-DPN - CAMPAGNA PER LA RIFORMA DELLA BANCA MONDIALE - CARTA - CHIAMA L’AFRICA - CIPSI - Comitato VIA LE ATOMICHE GHEDI - Comitato VIA LE BOMBE AVIANO - COMMISSIONE GIUSTIZIA E PACE DELLA CONFERENZA ISTITUTI MISSIONARI IN ITALIA – Coordinamento degli ENTI LOCALI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI - CTM ALTROMERCATO - FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO - FIM-CISL - FIOM-CGIL - FONDAZIONE LELIO BASSO SEZIONE INTERNAZIONALE - GREENPEACE - GRUPPO ABELE - LDU - LEGAMBIENTE - LIBERA - LOC - MEGACHIP - MIR - MISSIONE OGGI - MOSAICO DI PACE - MOVIMENTO “IL BENE COMUNE” - MOVIMENTO NONVIOLENTO - MOVIMENTO UMANISTA - NIGRIZIA - PAX CHRISTI - PEACELINK - PUNTO ROSSO - PUNTOCRITICO - REA - RETE ITALIANA PER IL DISARMO - RETE LILLIPUT - RETE NUOVO MUNICIPIO - SEMPRECONTROLAGUERRA - SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE - TAVOLA DELLA PACE - UN PONTE PER - UNIONE DEGLI STUDENTI - VERDI AMBIENTE E SOCIETA'.
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Messaggio di Tadatoshi Akiba

Sindaco di Hiroshima e Presidente di “Mayors for Peace

all'Assemblea Generale dell'ONU dei Popoli, Perugia 5-6 ottobre 2007

E’ un grande onore rivolgere un saluto ad un’assemblea che, assumendosi la propria responsabilità umana, si impegna a favore della nostra collettiva sopravvivenza. L’anno scorso, all’Aja, Mayors for Peace ha ricordato il decimo anniversario del parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia sulle armi nucleari. Nel 1996, la Corte sentenziò che tutti i Governi hanno un obbligo giuridico di perseguire “in buona fede” l’eliminazione di tutte le armi nucleari. Partecipavamo a quell’assise per affermare che nell’arco del decennio trascorso il mondo aveva sofferto per una grave mancanza di buona fede. La nostra Sfida della Buona Fede rivolge un appello a tutte le persone, non solo leader nazionali e sindaci, affinché si impegnino in prima persona, prima che il mondo precipiti nel caos nucleare.

E’ per me, quindi, un enorme piacere potermi rivolgere a voi, perché ho recentemente saputo che in Italia è appena iniziata una straordinaria mobilitazione di sindaci e cittadini contro le armi nucleari. Mi riferisco naturalmente alla Campagna “Un futuro senza atomiche”. Lasciate che vi esprima il mio entusiasmo per questa campagna. Vi ringrazio anticipatamente per la collaborazione che ciascuno di voi potrà dare nel garantirne il successo!

Sono particolarmente orgoglioso del fatto che i due sindaci di Ghedi e Aviano, nei cui comuni si trovano le basi contenenti armi nucleari in Italia, siano stati i primi firmatari della proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese libero da armi nucleari”. Nell’arco dei prossimi sei mesi sindaci e cittadini dovranno collaborare, al fine di raccogliere almeno 50.000 firme autenticate. Ho già scritto agli oltre 200 membri italiani di Mayors for Peace chiedendo loro non solo di firmare questa proposta di Legge, ma anche di partecipare attivamente nell’autenticazione delle firme dei propri cittadini.

Questa iniziativa è un esempio perfetto di come possiamo assumerci la responsabilità del bene comune ed agire in buona fede. Tra sei mesi, questa responsabilità passerà al vostro Parlamento. Dobbiamo sperare che anche i parlamentari sentano l’urgenza di agire in buona fede; come sta facendo adesso il Parlamento della Scozia nel contrastare la decisione del governo britannico di rimodernare il sistema nucleare dei sommergibili Trident.

Uno ad uno, ogni paese membro della NATO deve accettare la propria responsabilità e riconoscere la minaccia nucleare che rappresenta nei confronti degli altri. La Grecia ha rinunciato molti anni fa ad ospitare le bombe nucleari USA. Ma questa rinuncia fu fatta in silenzio, dietro le quinte, non ispirò altri ad agire. Attraverso la bella Campagna di popolo, organizzata in Italia, la vostra voce verrà sentita forte e chiara: sono certo che l’Italia diventerà così una preziosa fonte di ispirazione per tantissimi altri, in Europa e nel mondo.

In conclusione, mi rivolgo a voi chiedendovi di sfruttare questa Assemblea per incoraggiare anche altre città italiane ad aderire a Mayors for Peace. Chissà, forse alla fine di questi sei mesi straordinari ci saranno in Italia 500 membri di Mayors for Peace. A noi non interessa l’aumento delle adesioni solo per fare numero. Abbiamo bisogno di dimostrare al mondo intero che siamo la speranza e il futuro, che stiamo crescendo e che niente ci fermerà! Vi ringrazio.

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La messa al bando di tutte le armi nucleari
è un’aspirazione condivisa da tutta l’umanità.
A livello internazionale, invece, stanno aumentando ricerca e produzione di nuovi tipi di bombe atomiche. Altre potenze finanziano l’ammodernamento dei propri arsenali nucleari. Ed aumentano, di conseguenza, i Paesi che vogliono entrarne in possesso per acquistare peso sulla scena mondiale.
In Italia abbiamo 90 testate atomiche. Non dovrebbero esserci. Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Per Alleanza (NATO), invece, le accetta. Non possiamo avere due pesi e due misure.
I negoziati internazionali per liberare l’umanità dalla minaccia atomica rimangono impantanati perché chi possiede le armi atomiche vuole solo che nessun altro le abbia. Ma non è disposto a rinunciarvi. E questo invece era l’impegno sottoscritto nel Trattato di Non Proliferazione (art.6): arrivare al disarmo nucleare totale e globale.
Cominciamo da qui. Cominciamo da noi.
Per questo lanciamo una raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare. Affinché si dichiari l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. Diventeremo, come l’Austria, uno dei 106 Stati del mondo dove le bombe atomiche non hanno diritto di cittadinanza. Saremo la maggioranza, nella buona compagnia di tutti gli Stati dell’America centro-meridionale, dell’Africa, del Pacifico, del sud-est asiatico. E cammineremo anche noi verso un futuro senza atomiche.

Proposta di legge di iniziativa popolare
Art. 1 - Obiettivi e finalità
1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato “zona libera da armi nucleari”.
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari e di parti di armi nucleari non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Art. 2 - Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.
Proposta di Legge d’iniziativa popolare annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. 172, del 26/07/2007.
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Mozione Un futuro senza atomiche” – BOZZA
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ……………….............
CONSIDERATO
che nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare, in qualità di Stato non dotato di armi nucleari; all’articolo 2 del trattato si è impegnata “a non ricevere da chicchessia armi nucleari” nonché a rinunciare per sempre alla produzione e allo sviluppo di tali armi;
che l’Italia ribadisce in ogni occasione, nei consessi internazionali, l’universalità del Trattato di Non Proliferazione nucleare, quale pietra angolare dei negoziati per il disarmo nel mondo;
che la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso all’unanimità l’8 luglio 1996 una sentenza consultiva ribadendo che persiste un obbligo a perseguire in buona fede negoziati internazionali che portino ad un disarmo nucleare totale e globale;
PRESO ATTO
del rapporto della Natural Resources Defense Council, di Kristensen e Norris, che comprova la presenza di armi nucleari del tipo B61 di proprietà statunitense nella base USAF di Aviano (Pordenone) e nella base dell’Aeronautica Militare Italiana di Ghedi Torre (Brescia),
dello stato di violazione del Trattato di Non Proliferazione nucleare in cui si trova l’Italia per il fatto di ospitare 90 armi nucleari del tipo B61 sul suo territorio;
PRESO ATTO ALTRESI’
della Campagna “Un futuro senza atomiche”, promossa da un Comitato Promotore costituito da 53 realtà italiane, che propone una Legge d’iniziativa popolare che dichiari l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”, tramite la raccolta di almeno 50.000 firme autenticate per presentare la proposta di legge in Parlamento;
della presenza nel Comitato Promotore di due importanti coordinamenti di Enti Locali italiani, il Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Rete del Nuovo Municipio;
ADERISCE
formalmente alla Campagna “Un futuro senza atomiche”, facendosi promotore di tale iniziativa nel Comune e in tutti i Quartieri;

INVITA
i Consiglieri Comunali/Provinciali, il Presidente del Consiglio, i Presidenti di Commissione, il Sindaco e gli Assessori ad aderire alla campagna ed a sostenerla attraverso la pubblicizzazione della campagna e l’autenticazione delle firme;

IMPEGNA
il Sindaco a sollecitare il Governo a dichiarare l’Italia “Paese libero da armi nucleari”;
INVITA ALTRESI’
i Parlamentari locali eletti al Parlamento Italiano ed Europeo ad impegnarsi perché l’Italia sia dichiarata “Paese libero da armi nucleari”.

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