2007/12/31
Materiali per un archivio delle buone pratiche partecipative
In questa sezione sono raccolte le testimonianze di prima mano di alcune fra le più significative esperienze di partecipazione sviluppate negli ultimi anni in Italia, insieme ad una serie di documenti di sintesi valutativa - a diversi livelli di generalità - elaborati dai ricercatori che, in diverse occasioni, hanno tentato un'esplorazione della galassia neomunicipalista.
L'intento non è essenzialmente quello di fare vetrina, esibendo in una specie di stanza dei trofei i risultati conseguiti ed esponendoli, così, ad una naturale e rapida obsolescenza: è piuttosto quello di indagare una geografia di pratiche in divenire, in cui si è realizzato l'incontro fra diverse tipologie di attori intorno ad un progetto comune - non importa quanto esteso o profondo - prefigurato dalla Carta del Nuovo Municipio. La geografia dei Nuovi Municipi che ne scaturisce è un sistema reticolare a più livelli che si sovrappone a quello "ufficiale" e a quello fisico-territoriale, scanditi dalle potestà amministrative e dagli assi morfologici e funzionali, per offrirci in controluce una mappa di luoghi e comunità in trasformazione reciproca, un multiverso incostante di attività minute o estese che anima dall'interno gli assetti consolidati del territorio mutandoli in qualcosa d'altro.
Troviamo che quello che queste pratiche chiedono, ad un'organizzazione come la Rete, sia prima di tutto comunicazione: non solo nel senso - che potremmo chiamare "di secondo livello" - di visibilità ottenuta a posteriori da esempi eccellenti, ma in quello primario di collegamento fattivo fra le pratiche in corso d'opera, della loro collocazione operativa entro un orizzonte argomentativo e propositivo comune. Più ancora che un serbatoio stabile di tecniche e memorie a cui attingere in casi futuri, quello che qui tentiamo di costruire, come nuova frontiera del lavoro della Rete, è dunque una piazza virtuale, nella quale - parlando, proponendo, conoscendosi e contaminandosi reciprocamente - le esperienze trovino una via condivisa verso un superiore livello di autocoscienza e di progettualità.
Chiaramente, l'archivio (che oggi ospita casi storici e recenti elencati piuttosto alla rinfusa, e che presto si darà una base propriamente georeferenziata) è permanentemente in via di costruzione, e vive soprattutto dei vostri contributi: collaborate con noi - contattandoci al +39 348 0998491 o a comunicazione@nuovomunicipio.org - a costruire una biblioteca comune di conoscenze ma, soprattutto, di proposte.
In tutto il mondo, Sabato 26 Gennaio 2008 - Agiamo insieme per un mondo diverso
Agiamo insieme per un mondo diverso
Giornata di mobilitazione e azione globale promossa dal Forum Sociale Mondiale
Il Forum Sociale Mondiale, nel 2008, non sarà come sempre un evento localizzato: sarà una giornata - davvero molto particolare - in cui confluiranno da ogni parte del mondo azioni locali di ogni genere promosse da tutti quei soggetti (movimenti, reti, organizzazioni, associazioni più o meno formalizzate e singoli individui) che si riconoscono nella Carta dei Principi del WSF. L'iniziativa vuol dare visibilità globale a tutte le lotte, le vertenze, le alternative e le attività quotidiane che in tutto il mondo, con una grande diversità tematica e sociale, costruiscono di fatto un altro mondo possibile qui ed ora: tutti e tutte sono invitati a dar vita ad un'azione, scegliendone in modo completamente libero il contenuto, le forme e le dimensioni, per contribuire a disegnare un'ipotesi comune e a trasformarla in realtà. Tutte le informazioni sono su wsf2008.net.
Azioni già programmate in Italia
QUINTA ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CHE SPERIMENTANO PRATICHE PARTECIPATIVE - Documento conclusivo
Associazione Rete del Nuovo Municipio
QUINTA ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CHE SPERIMENTANO PRATICHE PARTECIPATIVE
Roma, 23-25 Novembre 2007
Documento conclusivo
A quattro anni dalla sua fondazione l'Associazione Rete del Nuovo Municipio rileva come la crescita culturale e politica dei Nuovi Municipi, secondo le indicazioni originarie della Carta del Nuovo Municipio, e l'estensione delle pratiche partecipative, si scontrino sempre più spesso con il consolidarsi di intrecci lobbystici tra interessi economico/finanziari e rappresentanze politiche, anche locali, di pari passo con la crisi della rappresentanza che ha colpito in misura crescente le diverse parti della società.
Il bisogno d'un nuovo protagonismo sociale e la possibilità di incidere realmente sulle scelte del governo locale riferite ai diversi beni comuni (territorio, servizi pubblici, ambiente e paesaggio, economia locale, ecc.) diventa oggi un urgente terreno di lavoro, che se trascurato non può che rafforzare le emergenti richieste - provenienti anche dalla base - di neocentralismo. A questa istanza neocentralista non si può che rispondere rilanciando la pratica dei municipi come istituzioni effettivamente partecipate dalle cittadine e dai cittadini.
Uno dei principali ostacoli alla pratica effettiva dei municipi quali istituzioni partecipate è oggi la ridotta autonomia finanziaria dei Comuni anche nell'utilizzo delle risorse proprie, vincolate dai provvedimenti annuali dello Stato. Ciò rende i Comuni di fatto ostaggi della dipendenza da ICI e oneri di urbanizzazione, basi delle quote disponibili dei bilanci comunali, project financing, e strumenti analoghi. Questo stato di cose, combinato con i tradizionali interessi della rendita fondiaria e immobiliare e con i nuovi appetiti finanziari, ha finito per necessità con l'alimentare un meccanismo perverso che produce l'urbanizzazione e l'edificazione di nuove aree agricole, con conseguente consumo di suolo, devastazione del paesaggio, perdita di identità sociali, rischi ambientali, crescente insicurezza per la sempre maggiore estensione e monofunzionalità delle aree urbanizzate.
Rispetto a queste tendenze in atto, quella della RNM è invece una prospettiva di promuovere una nuova fiscalità come condizione per l'empowerment delle comunità locali, verso una nuova democrazia municipalista e di federalismo solidale, secondo logiche relazionali e orizzontali, non gerarchiche o sovraordinate, vincolando quindi l'autonomia finanziaria all'attivazione di politiche partecipative come forma ordinaria di governo.
L'Associazione Rete del Nuovo Municipio chiede pertanto al Governo e al Parlamento nazionale, alle Giunte e ai Consigli regionali, di aprire una nuova fase nelle politiche istituzionali e finanziarie verso gli enti locali e in particolare i municipi, attraverso:
1. il sostegno anche finanziario a iniziative che favoriscano la diffusione di pratiche partecipative negli enti territoriali locali;
2. la promozione di una effettiva compartecipazione dinamica dei Comuni al gettito IRPEF, individuando un'area impositiva (patrimonio privato) di esclusiva competenza degli enti locali, superando la logica delle addizionali e prevedendo adeguati meccanismi di perequazione;
3. l'attivazione di linee di finanziamento per i servizi d'interesse collettivo (scuole, servizi sociali ecc.) che consentano di evitare il ricorso dei Comuni all'urbanistica contrattata per garantirne la fornitura;
4. l'utilizzo del gettito ICI esclusivamente per investimenti compensatori dell'attività edilizia, anche a livello intercomunale;
5. la priorità, nell'utilizzo dei finanziamenti pubblici per l'edilizia e le opere di interesse collettivo quali scuole ecc., al riuso del patrimonio edilizio esistente e nelle aree già urbanizzate, arricchendo il mix funzionale degli insediamenti esistenti anziché consumare nuovi suoli agricoli;
6. lo studio di più avanzate soluzioni normative e finanziarie nazionali e/o regionali cui gli enti possano ricorrere per stralciare dai propri strumenti urbanistici vigenti di cui sia emerso, con chiarezza e attraverso pratiche partecipative, il danno alle risorse naturali, del paesaggio o di altri interessi collettivi, fino alla previsione di un fondo compensativo (similmente a quanto avviene per le calamità naturali) per la recessione da opere e/o progetti già convenzionati o autorizzati.
Roma, 25 Novembre 2007.
2007/12/28
inaccettabile provocazione leghista
il primo gennaio 2008 ricorre il 60° anniversario dell'entrata in vigore della Nostra Costituzione Repubblicana
In occasione del Consiglio Comunale di Castrocaro Terme e Terra del Sole
del 29/12/2007 Lista civica "Partecipazione democratica" denuncia l'incostituzionalità del messaggio esposto nei manifesti della Lega Nord affissi nel nostro territorio comunale in questo periodo.
2007/12/27
Un futuro senza atomiche
Gentile Sindaco, avrà ormai saputo della Campagna “Un futuro senza atomiche”: si tratta di una proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. La raccolta firme è iniziata ufficialmente il 30 settembre a Ghedi (BS). I primi due firmatari sono stati i sindaci di Ghedi e di Aviano, le due località in cui, secondo un rapporto del febbraio 2005 dell’autorevole Natural Resources Defense Council (USA) sono attualmente ospitate 90 bombe atomiche del tipo B61 (www.nrdc.org/nuclear).
In uno degli ultimi discorsi da Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan usò la metafora del potente velivolo, in volo a grandissima velocità, ma senza pilota ai comandi. Si riferiva allo stallo attuale negli accordi internazionali sul disarmo e la non proliferazione nucleare: mentre le potenze nucleari insistono che si debba iniziare con la lotta alla proliferazione, tutti gli altri Stati del mondo esigono che siano in primo luogo gli Stati dotati di arsenali nucleari a rispettare i propri obblighi di arrivare al disarmo. In questa situazione, ognuno si aspetta che sia l’altro a fare il primo passo.
Ecco, noi chiediamo che sia l’Italia a fare questo primo passo, dando piena attuazione agli impegni che si è assunta con la ratifica del Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP) nel 1975: astenersi per sempre non solo dalla produzione delle armi nucleari, ma anche dal “riceverne il trasferimento da chicchessia” (art. 2 del Trattato). I Promotori della Campagna credono che un’azione dell’Italia in tal senso costituirebbe un importante fattore di riduzione delle tensioni internazionali.
Ricordiamo che non è solo l’Italia ad essere in violazione del TNP, ma anche Belgio (base di Kleine Brogel), Germania (base di Büchel), Turchia (base di Incirlik). Inoltre, esistono delle armi nucleari di proprietà statunitense anche in Gran Bretagna (nella base di Lakenheath). I due rami del parlamento belga nel 2005 hanno già votato (all’unanimità al Senato) una risoluzione che chiede al Governo belga di eliminare le atomiche dal loro territorio. Gli Stati europei non nucleari, eliminando le armi nucleari dal proprio territorio, diventerebbero interlocutori assai più credibili nei confronti dell’Iran e degli altri Paesi che vogliono pesare di più in ambito internazionale dotandosi di armi nucleari.
Tra i promotori della proposta di legge figurano associazioni, ong, riviste missionarie, reti di comitati, e due coordinamenti di Enti Locali. La Campagna, infatti, si caratterizza anche per una stretta collaborazione tra organismi di società civile e Amministrazioni locali. Il Sindaco di Hiroshima, presidente di Mayors for Peace, ha già indirizzato ai Sindaci italiani aderenti all’associazione un caloroso incoraggiamento a partecipare attivamente all’iniziativa.
Con questa lettera siamo a chiederLe di aderire e sostenere fattivamente la nostra Campagna, in particolare promuovendola tra i suoi cittadini, raccogliendo le firme in Comune, autorizzando i dipendenti comunali ad agire come autenticatori, presentando una Mozione in Consiglio Comunale a sostegno della Campagna. Saremmo anche lieti di partecipare, con qualche esperto, ad un' eventuale Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza.
Messaggio di Tadatoshi Akiba
Sindaco di Hiroshima e Presidente di “Mayors for Peace”
all'Assemblea Generale dell'ONU dei Popoli, Perugia 5-6 ottobre 2007
E’ un grande onore rivolgere un saluto ad un’assemblea che, assumendosi la propria responsabilità umana, si impegna a favore della nostra collettiva sopravvivenza. L’anno scorso, all’Aja, Mayors for Peace ha ricordato il decimo anniversario del parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia sulle armi nucleari. Nel 1996, la Corte sentenziò che tutti i Governi hanno un obbligo giuridico di perseguire “in buona fede” l’eliminazione di tutte le armi nucleari. Partecipavamo a quell’assise per affermare che nell’arco del decennio trascorso il mondo aveva sofferto per una grave mancanza di buona fede. La nostra Sfida della Buona Fede rivolge un appello a tutte le persone, non solo leader nazionali e sindaci, affinché si impegnino in prima persona, prima che il mondo precipiti nel caos nucleare.
E’ per me, quindi, un enorme piacere potermi rivolgere a voi, perché ho recentemente saputo che in Italia è appena iniziata una straordinaria mobilitazione di sindaci e cittadini contro le armi nucleari. Mi riferisco naturalmente alla Campagna “Un futuro senza atomiche”. Lasciate che vi esprima il mio entusiasmo per questa campagna. Vi ringrazio anticipatamente per la collaborazione che ciascuno di voi potrà dare nel garantirne il successo!
Sono particolarmente orgoglioso del fatto che i due sindaci di Ghedi e Aviano, nei cui comuni si trovano le basi contenenti armi nucleari in Italia, siano stati i primi firmatari della proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese libero da armi nucleari”. Nell’arco dei prossimi sei mesi sindaci e cittadini dovranno collaborare, al fine di raccogliere almeno 50.000 firme autenticate. Ho già scritto agli oltre 200 membri italiani di Mayors for Peace chiedendo loro non solo di firmare questa proposta di Legge, ma anche di partecipare attivamente nell’autenticazione delle firme dei propri cittadini.
Questa iniziativa è un esempio perfetto di come possiamo assumerci la responsabilità del bene comune ed agire in buona fede. Tra sei mesi, questa responsabilità passerà al vostro Parlamento. Dobbiamo sperare che anche i parlamentari sentano l’urgenza di agire in buona fede; come sta facendo adesso il Parlamento della Scozia nel contrastare la decisione del governo britannico di rimodernare il sistema nucleare dei sommergibili Trident.
Uno ad uno, ogni paese membro della NATO deve accettare la propria responsabilità e riconoscere la minaccia nucleare che rappresenta nei confronti degli altri. La Grecia ha rinunciato molti anni fa ad ospitare le bombe nucleari USA. Ma questa rinuncia fu fatta in silenzio, dietro le quinte, non ispirò altri ad agire. Attraverso la bella Campagna di popolo, organizzata in Italia, la vostra voce verrà sentita forte e chiara: sono certo che l’Italia diventerà così una preziosa fonte di ispirazione per tantissimi altri, in Europa e nel mondo.
In conclusione, mi rivolgo a voi chiedendovi di sfruttare questa Assemblea per incoraggiare anche altre città italiane ad aderire a Mayors for Peace. Chissà, forse alla fine di questi sei mesi straordinari ci saranno in Italia 500 membri di Mayors for Peace. A noi non interessa l’aumento delle adesioni solo per fare numero. Abbiamo bisogno di dimostrare al mondo intero che siamo la speranza e il futuro, che stiamo crescendo e che niente ci fermerà! Vi ringrazio.
In Italia abbiamo 90 testate atomiche. Non dovrebbero esserci. Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Per Alleanza (NATO), invece, le accetta. Non possiamo avere due pesi e due misure.
I negoziati internazionali per liberare l’umanità dalla minaccia atomica rimangono impantanati perché chi possiede le armi atomiche vuole solo che nessun altro le abbia. Ma non è disposto a rinunciarvi. E questo invece era l’impegno sottoscritto nel Trattato di Non Proliferazione (art.6): arrivare al disarmo nucleare totale e globale.
Per questo lanciamo una raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare. Affinché si dichiari l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. Diventeremo, come l’Austria, uno dei 106 Stati del mondo dove le bombe atomiche non hanno diritto di cittadinanza. Saremo la maggioranza, nella buona compagnia di tutti gli Stati dell’America centro-meridionale, dell’Africa, del Pacifico, del sud-est asiatico. E cammineremo anche noi verso un futuro senza atomiche.
Proposta di legge di iniziativa popolare
1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato “zona libera da armi nucleari”.
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari e di parti di armi nucleari non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.
INVITA
IMPEGNA
IN TOSCANA LA PARTECIPAZIONE È LEGGE: APPROVATO IN CONSIGLIO REGIONALE LO STRUMENTO PROMOSSO DALLA RETE
Finalmente ci siamo: il lungo processo consultivo e deliberativo, attivato da Rete del Nuovo Municipio e Regione Toscana per dar vita alla prima Legge Regionale sulla partecipazione in Italia, si è concluso felicemente con l'approvazione del testo di legge, ieri l'altro, da parte del Consiglio Regionale. È un risultato di grande pregio, in primo luogo perché segna l'ingresso della democrazia partecipativa nell'apparato normativo delle Amministrazioni - con tutte le enormi implicazioni politiche e culturali che questo porta con sé; ma anche perché è l'esito di un nuovo modo di legiferare, che da solo dimostra la possibilità concreta di aprire i meccanismi di decisione agli apporti dei suoi veri depositari, i cittadini. Tutti i contenuti della Legge sono essi stessi frutto di un processo partecipativo allargato, gestito in prima persona dalla Rete, che nell'arco di quasi tre anni si è snodato attraverso tavoli locali e sovralocali, incontri tematici e convegni aperti, fino al town meeting di Marina di Carrara, a cui ha preso parte un campione significativo della società toscana nella veste dichiarata di panel dei decisori. La partecipazione, insomma, non serve soltanto a bloccare i processi di decisione quando si rivolgono contro l'interesse pubblico, anzi: nei casi virtuosi li favorisce, proponendo un modello di interazione fra politica e società civile non competitivo ma cooperativo, che produce valore anziché disperderlo, e che rende i suoi esiti effettivi proprio nella misura in cui sono condivisi.
Abbiamo pensato oggi di dedicare l'intera newsletter a questa notizia, primo per sottolineare l'importanza che il risultato riveste come riconoscimento tangibile del valore propulsivo del nostro lavoro; secondo, per colmare un vuoto informativo piuttosto inquietante dei media ufficiali, evidentemente più interessati ad un diverso tipo di politica. E poi siamo convinti che leggere una storia come questa faccia bene, a fine anno: non tanto per il lieto fine, quanto perché prospetta un orizzonte concreto di riferimento per il lavoro futuro, consentendoci per una volta un modo propositivo e non rituale di farvi gli auguri. Auguri dunque - di buona partecipazione a tutti e a tutte.
ESPERIENZE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA IN EMILIA ROMAGNA
Bilanci partecipativi, forum telematici deliberativi, progettazione partecipata, rendicontazione sociale, sono termini che sempre più spesso compaiono nel dibattito politico e che, in molti casi, si
traducono in pratiche ed esperienze concrete.
Nella Regione Emilia Romagna, in particolare, sono sempre di più i Comuni e le Province che stanno sperimentando, o sono in procinto di farlo, progetti partecipativi che si propongono di valorizzare e
promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte che interessano la comunità locale.
I Comuni di Modena e Scandiano, in collaborazione con la Provincia di Modena, da anni impegnati su queste tematiche, intendono promuovere un primo momento di confronto tra amministrazioni
locali che, a livello regionale, hanno attivato o sono interessate ad attivare esperienze innovative di partecipazione. Esperienze che si caratterizzano per essere fortemente inclusive, sistematiche e soprattutto capaci di incidere sui processi decisionali dell’Amministrazione pubblica.
L’iniziativa vuole essere un’occasione per conoscere, analizzare, confrontare le diverse esperienze e per avviare una discussione in merito alla definizione di forme di collaborazione tra gli enti interessati, al fine di migliorare e di incentivare, su tutto il territorio regionale, la diffusione delle pratiche di democrazia partecipativa
Consiglio comunale del 29 dicembre 2007 ore 09,00 Ordine del giorno:
n. 1 - comunicazioni del Sindaco;
n. 2 - approvazioni verbali sella seduta consiliare del 29/11/2007 e del 09/12/2007
n. 3 - comunicazione delle delibere della Giunta comunale di prelievo dal fondo di riserva;
n. 4 - conferma del gettone di presenza per consiglieri comunali per l'anno 2008;
n. 5 - Imposta Comunale sugli Immobili - conferma aliquote per l'anno 2008;
n. 6 - ICI - disciplina detrazioni d'imposta per particolari categorie - conferma per l'anno 2008
n. 7 - approvazione del programma triennale 2008/2010 e dell'elenco annuale 2008 dei lavori pubblici;
n 8 - approvazione del bilancio di previsione 2008 e pluriennale 2008/2010;
n. 9 - approvazione del nuovo regolamento del servizio di economato;
n. 10 - realizzazione di nuova condotta di adduzione dal pozzo casanova e contestuale realizzazione di fognatura nera a gravità: costituzione di servitù perpetua di passaggio alla società Hera e approvazione schema di contratto;
n. 11 - ASP "Azienda orfanotrofi Ente Asilo santarelli servizio con e per infanzia e famiglie" - approvazione convenzione tra i quindici comuni del comprensorio forlivese per la partecipazione in qualità di soci all'ASP.
2007/12/12
Caro Sindaco ti scrivo ...
Il consigliere comunale della lista civica Isabella Leoni, eletto grazie ai voti dei cittadini di Castrocaro Terme, Terra del Sole, Pieve Salutare e Sadurano, ha assunto l'impegno concreto di essere al servizio dell'intera comunità locale.
L'obiettivo è quello di contribuire a costruire un'amministrazione che consenta a tutti di poter vivere civilmente e nel rispetto dei diritti e della solidarietà, che agisca con trasparenza e nell'interesse generale, che coinvolga la gente nelle decisioni da assumere per il futuro del Nostro Comune.
I cittadini hanno diritto ad essere correttamente informati sulle scelte che li riguardano, devono poter dialogare, confrontarsi, discutere in assemblee pubbliche sui problemi del Comune, sull'ordinaria e straordinaria amministrazione, sugli indirizzi strategici futuri, sulla gestione equa dei beni comuni ed infine decidere quanto e come destinare le risorse economiche e finanziarie per migliorare le condizioni di vita dell’intera comunità.
Per questo crediamo che servano maggiori momenti di confronto in luoghi di aggregazione pubblica, per fare incontrare le diverse fasce sociali e generazionali, allo scopo di ricreare lo spirito di convivialità civile e democratica, che non è stato coltivano in questi ultimi decenni.
Ormai la partecipazione democratica è una realtà presente in molte amministrazioni pubbliche locali, come ad esempio la Regione Toscana che sta deliberando una legge specifica e il Comune di Grottammare, che dal 1994 adotta il bilancio partecipativo, coinvolgendo i propri concittadini nelle scelte strategiche e di indirizzo del bilancio comunale.
La lista civica Partecipazione democratica, in occasione di queste festività 2007-2008, per facilitare il rapporto fra cittadini e amministratori, mette a disposizione questo spazio perché voi possiate esprimere le vostre proposte, critiche, o richieste.
dalla lista civica
Partecipazione democratica
(cliccate sulla cartolina ... stampatela ... ritagliatela lungo i bordi ... compilatela con le Vostre richieste e ... speditela ... oppure consegnatela alla segreteria comunale ... la risposta non dovrebbe farsi attendere ... abituarsi a comunicare con i nostri amministratori è una buona pratica di relazioni democratiche e, ... chi ben comincia è già a metà dell'opera ...)